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Omelia del vescovo Vincenzo nella Messa Crismale 2024

Oria, 28 marzo 2024 - Chiesa Cattedrale

Nel mettere un po’ di ordine nei miei appunti personali di quando ero seminarista, mi sono imbattuto in un pensiero di San Giovanni Paolo II circa la grandezza della vocazione sacerdotale e del ministero che è posto nelle nostre mani.

Parlando a Sacerdoti assaliti da dubbi sul valore della propria missione, il Santo Papa, avendo probabilmente dinanzi agli occhi quelle nazioni che avevano fatto dell’ateismo di stato un punto di forza, li incoraggia con un esempio estremamente eloquente: “Pensate a quei luoghi, dove gli uomini attendono con ansia un Sacerdote, e dove da molti anni, sentendo la sua mancanza, non cessano di auspicare la sua presenza. E avviene, talvolta, che si riuniscono in un Santuario abbandonato, e mettono sull'altare la stola ancora conservata, e recitano tutte le preghiere della liturgia eucaristica; ed ecco, al momento che corrisponde alla transustanziazione, scende tra loro un profondo silenzio, alle volte forse interrotto da un pianto..., tanto ardentemente essi desiderano di udire le parole, che solo le labbra di un Sacerdote possono efficacemente pronunciare! Tanto vivamente desiderano la Comunione eucaristica, della quale solo in virtù del ministero sacerdotale possono diventare partecipi, come pure tanto ansiosamente attendono di sentire le parole divine del perdono: «Io ti assolvo dai tuoi peccati»! Tanto profondamente risentono l'assenza di un Sacerdote in mezzo a loro!... Questi luoghi non mancano nel mondo. Se, dunque, qualcuno di voi dubita circa il senso del suo sacerdozio, se pensa che esso sia «socialmente» infruttuoso oppure inutile, rifletta su questo!”.. […]

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Omelia del vescovo Vincenzo nella Solennità di San Barsanofio Abate 2023

Oria, 30 agosto 2023 - Chiesa Cattedrale

Ammissione agli Ordini di Christian Santoro e Luciano Urso

«Il Signore disse ad Abram: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. 2Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione. 3Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra»» (Gen 12, 1-3).

Questa parola di Dio ad Abram è molto forte, è come un tuono potentissimo che esplode mentre stiamo contemplando un cielo sereno. È una parola che richiede grande coraggio, determinazione, capacità di fidarsi e volontà di affidarsi; che richiede capacità di ascolto, di discernimento. Ma chiede anche umiltà nel sapersi far consigliare, nel non essere autodeterminati, come se non si avesse bisogno di alcuno, come se si sapesse perfettamente cosa fare e quale percorso intraprendere. […]

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Omelia del vescovo Vincenzo nell'Ordinazione Diaconale di Antonio Madaghiele

Oria, 26 agosto 2023 - Chiesa Cattedrale

«Ma voi, chi dite che io sia?» (Mt 16, 15).

Questa domanda che Gesù rivolge ai suoi discepoli nella regione di Cesarea di Filippo sembra essere l’affondo finale di un provetto schermidore, di un campione di fioretto, perché queste parole arrivano dritte al centro del cuore dei discepoli di Gesù e di ogni persona che le sente rivolte a sé.

Cosa chiede Gesù? E qual è il suo vero intento?

Come ci istruisce il vangelo in altri passi (cfr. Mc 2, 8), Gesù conosce ciò che c’è nel cuore di ogni uomo e, perciò, non avrebbe bisogno di sapere la risposta dei discepoli perché conosce già nel suo spirito cosa pensano di lui. […]

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