Messaggio del Vescovo per il Natale 2018
Natale, l'ordinaria natività di uno straordinario Bambino
Una storia ordinaria per una storia straordinaria: potrebbe essere questa la definizione del mistero del Natale di Gesù. Nel racconto di San Luca, che ascolteremo nella Santa Notte, sono messi in relazione due fatti che, all’occhio superficiale, appaiono indipendenti e forse anche contrapposti: il censimento di tutta la terra, ordinato dall’imperatore di Roma, Cesare Augusto, e il primo parto di una giovane donna a Betlemme, giunta in quel luogo proprio a motivo del censimento. Il censimento è un fatto politico ed economico (serviva per calcolare il numero dei contribuenti!) di portata storica, che riguardava tutto il dominio di Roma. Un fatto che ha messo in movimento decine di migliaia di persone; un fatto, insomma, che appare straordinario e rispetto al quale non si può essere indifferenti. Il parto primigenio di questa ragazza di Nazareth, Maria sposa di Giuseppe, appare, invece, come una realtà ordinaria: tanti bambini vengono al mondo ogni giorno, tanti muoiono, tanti vivono e crescono, ma non fanno notizia, sono fatti ordinari, di ogni giorno e che toccano solo gli interessati. Questo è il comune pensare di fronte a questi due fatti!
Il racconto evangelico, però, opera un capovolgimento della situazione: ciò che interesserà il destino dell’umanità, non è il censimento dell’imperatore, ma l’ordinaria natività di questo straordinario Bambino. L’evento centrale della fede cristiana nel Natale è un fatto ordinario: “Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia” (Lc 2, 12).
Non possiamo continuare a vivere il mistero del Natale così come ce lo presenta il mondo, dobbiamo anche noi entrare in questo capovolgimento dell’interpretazione di ciò che accade, dobbiamo una buona volta convertirci! Convertirci: proprio di questo si tratta! Cominciare a guardare il mondo non dalla prospettiva dell’imperatore ma da quella di questo straordinario Bambino! Cominciare a pensare sul serio che ciò che conta non sono i grandi fatti economici, le grandi tesi politiche, i grandi eventi sportivi o musicali, ma ciò che avviene nel cuore dell’uomo quando conosce la storia, e la sua personale storia, dal punto di vista di Dio, di questo straordinario Bambino. Quando facciamo questo passo, che è l’inizio della conversione, allora con stupore scopriamo che ciò che regola la vita del mondo è l’amore e che il mondo può cambiare solo quando cambiano le persone e queste cambiano quando si ascoltano a fondo e leggono le intime sane ispirazioni che Dio ha posto nel cuore dell’uomo. In una parola: il mondo cambierà quando l’uomo inizierà a guardare la straordinarietà partendo dall’ordinarietà, guarderà i grandi eventi che tanto attraggono, filtrandoli attraverso gli occhi di questo Bambino e vedrà solo Amore! Perché questo Bambino, che siamo chiamati ad adorare nel mistero del presepe, è l’origine ed il punto focale dell’Amore. Questo Bambino è nato per amore, non del padre e della madre, come avviene ordinariamente per ogni uomo, ma per lo straordinario amore di Dio Padre per ogni persona, per il desiderio incontenibile di Dio di far sperimentare la gioia dell’essere amati e dell’amare!
Anche noi cristiani ricominciamo a guardare al futuro partendo da questo fatto ordinario che il Natale ci ricorda: “Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”. Auguri ordinari per una gioia straordinaria.
Oria, 24 dicembre 2018
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